Viaggio a Capo Nord

Un sogno che finalmente è diventato realtà! 

Abbiamo iniziato a programmarlo l’anno in cui ci siamo conosciuti, nel 2019 ma, mentre lo sognavamo, ci siamo resi conto che ci sarebbe voluto molto più tempo, sia per l’organizzazione, sia per il viaggio in sé.

Abbiamo quindi deciso di posticiparlo di un anno; avremmo avuto ben dieci mesi per organizzarlo al meglio! Ed ecco che arriva marzo 2020, periodo fantastico perché andiamo a vivere insieme, ma non direi altrettanto ai fini del viaggio, visto che il Covid ci costringe tutti in casa.

Ok, viaggio rimandato; l’amaro in bocca rimane, anche perché avevamo dedicato tutto l’inverno alla casa per goderci poi finalmente le moto e i viaggi una volta arrivata la primavera. Ma come in tutte le cose, bisogna vedere il lato positivo: abbiamo davanti un altro anno per allenarci e per capire bene cosa ci servirà in questo viaggio.

Nel frattempo, a giugno 2020, entra a far parte del sogno Capo Nord, quella che sarà la mia compagna di viaggio, ossia la Yamaha T7; con il senno di poi, avrei fatto più fatica ad affrontare il viaggio con la mia z650! E quindi eccole lì, pronte a partire ed a macinare chilometri: un Ktm 1090 Adventure R ed una Yamaha Ténéré 700.

Purtroppo, però ci troviamo costretti a dover posticipare ancora il nostro viaggio; neanche il 2021 è l’anno giusto, troppi inghippi burocratici, tamponi, vaccini, date da rispettare.

Ed è proprio nel 2021 che decidiamo che, qualsiasi cosa accada, noi nel 2022 saremmo andati a Capo Nord! Ogni chilometro fatto in sella alle nostre moto, ogni viaggio organizzato, ogni esperienza vissuta in quest’anno, sono stati un pezzo del puzzle che ci ha portati a realizzare questo sogno. E quindi ora saliamo in sella e partiamo per questa avventura. 

I preparativi sono stati lenti e lunghi per non dimenticare nulla ed avere con noi tutto l’occorrente in caso di necessità: abbiamo cercato di confrontarci il più possibile su ogni aspetto organizzativo, dall’attrezzatura da portare sia per le moto sia per dormire in tenda, ai vestiti, al cibo, ai medicinali, tant’è che abbiamo anche fatto innumerevoli check list divise per argomento così da essere sicuri di non dimenticare nulla.

In fase di preparazione abbiamo anche cercato di pianificare al meglio le tappe ed il tragitto da percorrere nei 23 giorni che avremmo vissuto in giro per la Norvegia senza però fissare dei giorni o dei luoghi precisi: abbiamo letto in anticipo una guida per decidere i posti che non avremmo potuto non vedere, andando a segnarli su una cartina gigante distesa nel nostro salotto per poter tracciare al meglio il tragitto ed avere un’idea di massima di dove saremmo stati in un determinato giorno; con il senno di poi possiamo dire che non abbiamo tralasciato nulla del nostro piano ed i giorni indicativi che avevamo in mente li abbiamo rispettati alla perfezione.

https://youtu.be/B74DYvoS_G8

Ed ecco che arriva il giorno prima della partenza

Giovedì 23 giugno: le emozioni sono tante, l’ansia della partenza altrettanto, ma finalmente siamo pronti ad andare.

Il primo giorno il tragitto è abbastanza corto, 367 km separano casa nostra da Innsbruck; questa è l’unica prenotazione che abbiamo fatto, ossia il treno che ci porterà fino ad Amburgo. Una volta arrivati in stazione ci prepariamo per caricare le moto sulla bisarca, prima volta per entrambi; l’operazione non è dei più semplici, il tetto del vagone è basso e quindi l’avanzamento a bordo dei nostri mezzi è lento con la testa rivolta verso il basso tant’è che a volte non sapevamo neanche se stessimo andando dritti.

Una volta legati i mezzi, abbiamo avuto la conferma che le borse morbide non possono rimanerci su per una questione di sicurezza e così, con otto borse morbide, due zaini e due caschi, vaghiamo per la stazione in attesa dell’arrivo del treno.

Finalmente a bordo, il treno parte e noi realizziamo ancora di più che il nostro sogno si sta per verificare.

Secondo giorno, 845 km da Amburgo a Norrkopings

Carico bagagli, scarico moto e via alla volta di Fehmarn dove abbiamo preso il traghetto che ci ha portato in Danimarca; breve tragitto in questo stato per poi percorrere il ponte che ci ha condotti a Malmo. Ed è proprio con questo ponte che iniziano le meravigliose opere architettoniche del nord Europa, ponti sopra e sotto il mare con architetture quasi surreali e panorami fantastici.

Eccoci finalmente in Svezia, paese a nostro avviso strano che ci ha colpito positivamente: distese di campi dedicati all’agricoltura, all’allevamento e foreste che tutto a un tratto lasciano spazio a “piccoli luoghi di ritrovo”, in cui in un’area ristretta trovi tutto quello di cui puoi aver bisogno: negozi, hotel, ristoranti, benzinai, campeggi!

Le strade sono larghe e scorrevoli e a ogni uscita dall’autostrada, non a pagamento, si trovano tutte le indicazioni necessarie per arrivare in un luogo senza dover utilizzare il cellulare o Google Maps: ed è così infatti che abbiamo trovato il campeggio dove siamo rimasti per la notte.

La scelta è stata pressoché obbligata: casetta e non tenda vista l’ora abbastanza tarda, visti i chilometri fatti e quelli che avremmo dovuto fare il giorno successivo; la nostra idea infatti era quella di macinarne quanti più possibile e salutare la Svezia alla volta della Finlandia: impresa super ardua visto che non eravamo ancora a Stoccolma.

Terzo giorno, 1214 km da Norrkopings a Overkalix

Possiamo dire che oggi la Svezia ce la siamo mangiata: partenza alle ore 7.30 e arrivo in campeggio alle 21.30 con tappa ogni due ore per fare rifornimento e sgranchirsi le gambe; stop obbligato sia per un cielo che iniziava a promettere pioggia, sia perché mancava poco alla Finlandia che ha l’ora spostata in avanti e quindi avevamo paura di non trovare nessun campeggio aperto dove mettere la tenda.

Che dire del terzo giorno? Tanti chilometri macinati e panorami fantastici; anche oggi la Svezia ci ha stupito e ci ha lasciato con un interrogativo “simpatico”:

Siamo davvero sicuri che il McDonald’s sia stato fondato in America?

Ogni 20 km infatti si intravedeva, in mezzo al nulla, tra un albero e l’altro, l’insegna luminosa del Mc, insieme a quella di Burger King, KFC e Pizza Hut: siamo quasi in cima al mondo, ma loro ci sono.

Inoltre siamo arrivati alla simpatica conclusione che se non hai i fari supplementari, il gancio di traino e non vai al Mc, non sei svedese! Moltissime auto infatti sono dotate di fari supplementari e vorrei ben vedere visto che le strade non sono illuminate. Inoltre in tanti hanno il gancio di traino per trasportare qualsiasi cosa, dalle moto (principalmente d’acqua o da neve), a ogni sorta di carretto; il trasporto su gomma è il preferito in assoluto, viste anche le dimensioni dei camion che sono nettamente superiori alle nostre.

È giunta l’ora di andare a dormire e dobbiamo iniziare ad abituarci alla luce H24; non siamo ancora oltre il circolo polare artico, ma la luce del sole inizia a essere sempre presente. Inoltre, nonostante siamo al nord, constatiamo, con nostra grande tristezza, che le zanzare esistono e sono molto più noiose delle nostre.

Quarto giorno, 534 km da Overkalix ad Alta. Benvenuti 31!

Compleanno diverso dal solito on the road nel nord Europa. Prima tappa: Circolo Polare Artico; d’ora il poi il sole non tramonterà mai e ci farà compagnia sempre, giorno e notte.

Dopo alcune ore, passate tra Svezia e Finlandia, stato che abbiamo scoperto essere ricco di funghi porcini anche a bordo strada, siamo arrivati finalmente in Norvegia: ora il nostro viaggio assumerà un ritmo diverso, più calmo così da poterci godere ogni singolo attimo in questo paradiso.

Prima tappa norvegese il paese di Kautokeino, dove abbiamo visitato il museo Sami e ci siamo immersi nelle abitudini e nelle tradizioni di un popolo ancora presente in nord Europa. Lasciato questo paese sospeso tra diverse culture, ci siamo diretti verso il canyon di Alta, dove abbiamo percorso una trentina di chilometri in off road; strada e panorami mozzafiato, sospesi sul canyon in cima all’altopiano, dove la vista poteva spaziare a 360° e perdersi all’orizzonte.

Che dire… semplicemente favoloso!

Finito l’off road, ci siamo fermati al primo campeggio che abbiamo trovato nel quale abbiamo iniziato a incontrare altri motociclisti diretti o di ritorno da Capo Nord:

Ed ecco che inizia lo scambio di emozioni, impressioni, esperienze; anche questo fa parte del viaggio ed è una parte che porteremo sempre con noi. 

…to be continued!

Testo e Foto: Michael Manenti – Veronica Belotti

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