Con una Suzuki SV 650 alla scoperta del Far West Italiano

Che il Far West italiano abbia un fascino tutto suo è indubbio, come indubbio è il fatto che fosse una vergogna non averlo mai esplorato su due ruote

A rimediare ci ha pensato il Tour Operator Culture Lontane, fortunatamente, organizzando un tour esclusivo – in collaborazione con Suzuki Italia – che ci ha permesso di toccare con mano la bellezza di quest’area in sella ad alcune motociclette della propria gamma.

La mia scelta è caduta sulla SV650, che si è rivelata una compagna perfetta per la nostra avventura cominciata a Costigliole Saluzzo, negli spazi del Castello Rosso.

Un pranzo al volo, dopo essere arrivati, e poi via: l’educational tour capitanato da Fabrizio Bruno prevedeva ritmi serrati e un programma ricchissimo, per cui non c’era tempo da perdere.

E mentre la mia piccola bicilindrica mi portava con agio – e un bel sound – lungo i 120 chilometri di itinerario previsto per il primo pomeriggio, ho pensato che fosse stato proprio un peccato non venire prima in questa zona.

Pazienza, però: significava che dovevo scoprire le Valli del Cuneese in questo modo, in compagnia di un grande esperto della zona come Fabrizio. Prima di concludere il bel giro ad anello e tornare al punto di partenza, al Castello Rosso, e trascorrere una notte di riposo in vista di una nuova giornata, e una nuova avventura.

Il cuore del nostro viaggio che ci ha condotto dalle Alpi Marittime al mare l’abbiamo toccato, infatti, durante la seconda giornata. Quando, uno dietro l’altro, ci siamo messi in marcia puntando verso Limone Piemonte e l’imbocco della celebre Alta Via del Sale.

Che non abbiamo percorso, ma che nell’ambito di un tour alla scoperta delle perle del territorio era importante includere. L’ho osservata per qualche minuto, dalla finestra dello Chalet delle Marmotte, mentre gustavo una fetta di crostata alle prugne, e un po’ mi è dispiaciuto: l’endurista che in me avrebbe voluto saltare in sella, ingranare la marcia e puntare dritta verso la lingua di ghiaia, ma non era il momento giusto.

Così ho mandato giù anche l’ultimo boccone, ho allacciato il casco e sono salita di nuovo sulla mia SV650.

L’obiettivo era di dirigersi verso Chiusa di Pesio e poi Pieve di Teco, lungo un percorso panoramico, immerso nel verde e decisamente suggestivo, che ci avrebbe condotti verso la Liguria e il mare.

E così è stato: la discesa dalla montagna verso la città non è stata meno emozionante della prima volta in cui l’avevo percorsa, qualche mese prima, durante la HAT Pavia-Sanremo, ed è stato bello concludere questa giornata di esplorazione su due ruote al Villaggio del Sole, in un bungalow a due passi dall’acqua, con affaccio sulla motocicletta parcheggiata.

Mi bastava tenere le tende della casa mobile aperte per vedere la SV650 davanti al mio piccolo portico, e

mi sono addormentata con il sorriso pensando a quanto, una soluzione del genere, sarebbe piaciuta a qualunque motociclista.

Niente sterrato, quindi, nemmeno per la giornata numero due, ma d’altronde sapevamo che questo sarebbe stato il programma.

I 300 chilometri di esplorazione a cavallo fra Piemonte e Liguria sono stati un susseguirsi di belle curve, e poi affacci su distese coloratissime. Ancora verdi e baciate dal sole, che osservavo con la coda dell’occhio, passando, e immaginavo dipinte dai colori dell’autunno.

Percorrevo chilometri con la SV650, sul finire dell’estate, e fantasticavo su quando sarei di nuovo tornata in quelle zone per assistere alla meraviglia del foliage.

Questo era lo scopo di Fabrizio Bruno, di Suzuki Italia e di WOW Cuneo?

Probabilmente sì, e quindi erano perfettamente riusciti nell’impresa.

Se il loro obiettivo per questo tour era quello di saziare la curiosità del primo arrivo e instillare, poi, il desiderio di tornare, bingo! Con me ci sono riusciti benissimo, e ci erano riusciti benissimo già anche solo a Sanremo, senza bisogno di fare altro.

Invece poi hanno deciso di mettere la ciliegina sulla torta, e dedicare il giorno tre all’esplorazione della zona delle Langhe. Che si è rivelata davvero meravigliosa, e ho percorso in lungo e in largo con il sorriso di chi si sente un po’ a casa e con quello di chi sta scoprendo cose nuove, mai viste prima. Dopo una bellissima cena – e una bellissima notte – a Fontanafredda, immersi fra i vigneti del Barolo che è il grande vanto e il grande orgoglio di questa zona, siamo tornati a Castiglione Saluzzo.

Dove abbiamo sancito la fine della nostra tre giorni su due ruote fra Alpi Marittime, Liguria e Langhe, e ci siamo salutati. In attesa della prossima avventura, dovunque essa sarà.

Testo: Arianna Lenzi “labiondasullahonda”

Foto: Doriano Mandrile – Fabrizio Bruno

Vuoi le tracce del percorso? ➡️https://drive.google.com/drive/folders/1XGf_UFhGgYzO7vwBCzQhUfOEOs-3xooy?usp=sharing

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